Piante per il vostro benessere

Sono arrivata a quello che spero sia l’ultimo trasloco della mia vita. Niente giardino e orto stavolta, ancora un terrazzo, che ben si presta per la coltivazione di fiori, piante, ortaggi e erbe aromatiche vista la sua esposizione a Sud e la sua condizione riparata rispetto al vento e al freddo invernale.

Ho traslocato anche la maggior parte dei miei vasi e la mini serra, che purtroppo è rimasta senza coperchio visto che un vento forte nell’altra casa lo ha fatto volare giù per 5 piani, schiantandosi e andando a pezzi nel parcheggio dabbasso. Ho provveduto quindi ad acquistare il telo protettivo per l’inverno che domani mi accingerò a mettere su ogni pianta e vaso. Le fragole sono già coperte da un mese, perché più esposte, visto che sono appese sulla ringhiera.

Ho potato l’ulivo che cresceva più da una parte, sbilanciandolo e ho tolto le foglie di alloro al mio boschetto, lavandole e asciugandole e chiudendole in vasetti di vetro con tanto di etichetta. Domani faccio lo stesso con la menta e il basilico rimasti e copro il tutto per l’inverno. Niente foto per il momento, la macchina fotografica si è rotta e il telefonino non funziona, inconvenienti del trasloco.

Vi volevo consigliare 5 piante da tenere in camera da letto per favorire una giusta ossigenazione nella stanza durante il giorno e il rilascio di sostanze calmanti per la notte, tali da favorire il sonno.

E’ risaputo infatti che circa l’80% della forza lavoro all’età di 35-65 anni soffre di disturbi del sonno. Estrapolato alla popolazione è di circa diverse decine di milioni di persone. Circa 1 su ogni 10 lavoratori è affetto da insonnia, da disturbo del sonno particolarmente grave. Ciò rappresenta un aumento di circa il 60% rispetto a uno studio effettuato nel 2010. Tuttavia, non solo i lavoratori del gruppo di età 35-65 sono affetti da disturbi del sonno, e quindi il numero di casi non segnalati è molto maggiore. Sebbene tutti sappiano che il sonno sano è necessario e importante per la rigenerazione dei tessuti e delle cellule in generale e che il troppo poco sonno può portare a problemi di salute, circa il 70% delle persone colpite non può essere curato e spesso ricorre a sonniferi somministrati per un lungo periodo di tempo con gravi rischi per la salute. Le cause più comuni dei problemi di sonno includono cause psicologiche come stress, rabbia e problemi, nonché cause organiche come infezioni, apnea del sonno e indigestione, oltre a cause esterne come esposizione alla luce, rumore e condizioni di sonno povere.

Se anche tu soffri di problemi di sonno, dovresti prenderli sul serio e identificarne i motivi. Oltre a un’assistenza medica, tuttavia, puoi fare tu i primi passi verso un sonno più sano. Non è raro vedere successi nel cambiare le abitudini e adeguare l’ambiente del sonno. Uno dei primi passi che puoi fare è migliorare la qualità dell’aria nella tua camera da letto, che ha un enorme impatto sulla qualità del sonno. Ci dovrebbe essere abbastanza ossigeno e la concentrazione di CO2 più bassa possibile durante il sonno. Tipo arieggiare molto la camera e spegnere il riscaldamento la notte oppure tenerlo basso e inserire nella tua camera da letto queste 5 piantine:

  1. lavanda (ottima anche in cucina contro le falene/motten)
  2. gelsomino (calma e
  3. sansevieria
  4. giglio verde
  5. aloe vera (migliora la qualità dell’aria)
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Continuano a segnalarmi che…

Statistiche ‹ Vorrei avere il pollice verde — WordPress.com

c’è stato un incremento repentino di visitatori e di visualizzazioni nel sito, che tenta di superare il successo (per me) dell’anno scorso. Considerando che il sito non ha nemmeno un dominio, sempre per me queste sono già cifre eccezzionali: previsione oltre 30.000 visualizzazioni annue entro la fine dell’anno 2017. Non sono una professionista del settore ma una semplice blogger che sta letteralmente tentando di riuscire a farsi un pollice verde e quanto pare ci sta riuscendo, un passettino alla volta.

Cosa dire? Vi ringrazio davvero di leggermi così numerosi e spero che vi soffermiate un pochino di più fra le pagine di questo blog.

PS: I primi tre anni non era quasi nemmeno stato movimentato quindi direi di considerare il blog come se fosse datato 2013.

vorrei avere il pollice verde

Da “Vorrei un pollice verde” un

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Strano ma vero

ma sono diventata consulente / architetta di piccoli giardini /terrazzi, così senza neanche volerlo…Sto scherzando!… ma fino a un certo punto, e la mia aiutante Giulia ve lo può confermare, sono partita dall’Italia, lasciando uno splendido terrazzo cittadino con tanto di orto e me ne sono andata in Germania a creare un terrazzo verde a mio “fratello” con tanto di arredi e pavimentazione, anzi due terrazzi. Il proprietario? Contento del risultato, anche se non siamo proprio riuscite a finire del tutto i lavori.

Qui di seguito le foto in ordine di tempo – in working progress! foto del 27-05-2017

 

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Il lavoro è stato grosso, più di quello che si vede nelle foto, nelle quali badavo più a verificarne il risultato. Abbiamo tolto tutto e pulito, risistemato la staccionata. Il vaso quadrato finto vecchio nel quale ho inserito una bellissima rosa Pariser Charme molto profumata è stato acquistato nuovo e fa pendant con le mattonelle per esterni con le quali abbiamo ricoperto la griglia.

Abbiamo spostato l’acero, girato e messo proprio nell’angolo nordovest del terrazzo. Il vaso che lo contiene è stato decorato e il fondo riempito con altre piantine, dopo aver migliorato il terriccio.

Abbiamo volutamente creato un terrazzo giardino che fosse anche un po’ orto, cioè dotato di piante o frutti commestibili. Abbiamo infatti svuotato due vasi a ovest e rinnovato il terriccio con dei fiori di Kresse (che sono commestibili anche in insalata), poi abbiamo aggiunto una pianta di pomodori e una pianta di ribes rosso.

Dove ci sono i vasi grandi abbiamo preferito lasciare la griglia a vista, per permettere un miglior drenaggio di acqua e neve.

Durante le mie passeggiate nei campi circostanti alla casa e vicino al laghetto ho recuperato un paio di piantine semispontanee (portate dal vento probabilmente) e le ho impiantate nei vasi.

Abbiamo decorato il tutto con delle decorazioni/lampade solari così da non aver bisogno di tirare cavi elettrici in giro.

Sull’angolo del muretto abbiamo messo 3 vasi di gerani stanziali (non rampicanti) di diverso colore abbellito da una decorazione “castellana” un po’ buffa, costruita con materiali di recupero.

L’intento è quello di creare un giardino dall’aspetto ordinato ma anche “naturale” e un pochino incantato…un posticino per il relax dei giorni di riposo e per le cenette a lume di candela. Infatti è prevista la presenza di un tavolino con 4 sedie messo al centro, che però non abbiamo avuto il tempo di acquistare e di una piccola griglia messa dall’altro lato.

Mentre sul lato opposto della porta d’entrata, cioè verso i vicini, volevamo inserire un ripiano lungo posto in alto, da utilizzare come banco bar con aperitivi e stuzzichini da usare durante le feste di condominio. Per fortuna lì si va tutti d’accordo, c’è un bel clima artistico, giovanile. Ovviamente non fisso, ma da mettere e togliere a piacimento.

Proseguiamo con le foto del giorno 28-05-2017

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Per prima cosa abbiamo posato la pavimentazione esterna per la parte che ci interessava ricoprire inquel momento, si può sempre aggiungere e allargare. E’ semplicissimo perchè sono a incastro.

Abbiamo preparato il tavolino da lavoro (per il giardinaggio) sul lato ovest con un ripiano aggiuntivo per i contenitori voluminosi come l’annaffiatoio e le piantine da impiantare.

Tra i pomodori e la pianta con fiori semispontanei abbiamo inserito una sedia di metallo e legno per esterni da utilizzare come scaletta intermedia per i due gatti di casa. Al di là (non so se si vede…) abbiamo appoggiato una passatoia di legno che faccia da ponte tra il giardino condominiale e il terrazzo privato. I gatti qui possono girare liberamente perchè il complesso è tutto recintato all’esterno. Sulla sedia in un contenitore “gattoso” abbiamo messo il vaso di timo, pianta che a quanto sembra i gatti gradiscono nell’odore.

Tra la pianta di ribes e il vaso pianta deco, sul palo della staccionata abbiamo fissato la vecchia casetta degli uccellini. Sì, perchè anche loro qui, devono ricevere una casa in cui ripararsi al bisogno. Manca la pallina di semenze, che metterà poi appesa sull’alberello a fianco.

Foto interni e terrazzo lato ovest della casa.

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In soggiorno, sulla finestra ho aggiunto un bel vaso rettangolare bianco come le infessure, in cui ho inserito gli aromi per cucina da usare tutti i giorni: prezzemolo, basilico e rosmarino.

Sul terrazzo a ovest c’era bisogno di portare fuori le piante che di solito sono all’interno dell’appartamento e che avevano bisogno di essere divise e rinvasate in vasi più grandi.

Come noterete mio fratello aveva già provveduto a mettere la rete per gatti prima di adottare le due micie. All’inizio, ovviamente, e finchè non si sono ambientate bene, non le faceva uscire e questa impediva loro di saltare giù dal terrazzo.

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Coltivare le fragole in vaso

In parte ho seguito i consigli della signora Riccarda: ho comperato in un vivaio le piantine di fragole qualità rifiorente.

fragole

Però le ho messe in un vaso cassetta rettangolare in alto, inserito nella fioriera appesa alla ringhiera, in pieno sole e soggetto alle intemperie (pioggia e vento)…speriamo bene!

CIMG6099

Dopo breve tempo si sono beccate la malattia…una probabile infestazione di ragnetti che si cibava delle cime e mi faceva appassire le fragole ancor prima di crescere. E così sono corsa ai ripari, acquistando un preparato velenosissimo (che a solo pensarci mi viene l’orticaria, possibile che vendano ancora cose così tossiche e pericolose?). Finalmente dopo tanto penare sono riuscita a cogliere i primi frutti.

Credo che il prossimo anno utilizzerò un altro tipo di coltura, riciclando bottiglie di plastica ed inserendo una sola piantina per ciascuna in una sorta di cascata appesa al muro, un’ idea che ho già visto da qualche parte e creando un sistema di irrigazione a goccia che va da un vasetto all’altro. Poi mi devo procurare degli animaletti che facciano da antiparassitari per non dover usare mai più una cosa così micidiale come il ……………brrrrrrrrrrrrrrr.

Secondo voi andranno bene le coccinelle?

 

 

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L’angolo degli aromi

Con l’intenzione di creare una piccola oasi verde in città, sono partita per prima cosa con il progetto di creare un mini-orto cittadino sul mio terrazzo. Considerate che il terrazzo è lungo e stretto e lo usiamo per stendere i panni, per la pausa sigaretta per gli ospiti e non, per far prendere una boccata d’aria a noi e al cane, per cenare fuori d’estate e così via, quindi c’è un bel andirivieni lì sopra!

rosmarino

Ho comperato un bel rosmarino grande e una gradevole serra di colore verde  con le seguenti piantine:

  • 6 piantine di pomodori ciliegini
  • 6 ciuffetti di prezzemolo
  • 2 piantine di basilico
  • 6 piantine di melanzane nane
  • 4 ciuffetti di erba cipollina

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Ammetto di aver esagerato un po’, in effetti dopo qualche tempo ho tolto il basilico per permettere agli altri aromi di potersi propagare meglio. La salvia ed il rosmarino li ho tenuti in vasi separati, così pure le restanti melanzane.

Salvia

A parte ho impiantato 2 cespuglietti di salvia. Utilizzando una vecchia cassetta di legno delle arance e ricoprendola con il sacco aperto che conteneva la terra da orto. Ho riempito di terra fino a 2/3 e ho impiantato per bene i 2 cespugli di salvia equidistanti fra di loro, ho aggiunto dell’altra terra ed ho bagnato con dell’acqua concimata.

Devo tenere a mente che il concime biologico nell’acqua sulla salvia va messo soltanto una volta ogni 15 giorni al massimo e che bisogna evitare di annaffiare eccessivamente, il terreno infatti va inumidito solo quando rimane asciutto per alcuni giorni.salvia

La salvia è una delle piante aromatiche più usate in cucina; si tratta di un arbusto sempreverde, ben resistente al caldo ed al freddo.
Si pone a dimora in luogo soleggiato, riparato dal vento, in un buon terreno ben lavorato; le giovani piante necessitano di annaffiature nei primi mesi dopo l’impianto, soprattutto durante l’estate e in periodi di particolare siccità.
La salvia sopporta senza problemi il caldo estivo, anche se può necessitare di maggior annaffiature in caso di temperature elevate e clima afoso.
Sopporta senza problemi anche il freddo; inverni particolarmente rigidi possono rovinare la vegetazione esterna: a fine inverno potiamo i rami rovinati e rimuoviamo le foglie secche,la pianta rigermoglierà rapidamente, dando origine ad un cespuglio denso e compatto.
Con il tempo possono formare arbusti molto ampi, possiamo contenerne lo sviluppo potando la pianta subito dopo la fioritura; in questo modo favoriremo lo sviluppo di nuove foglie grandi e profumate.

melanzane

Melanzane

Le 6 piantine di melanzane che in un primo FioriPiuBellimomento avevo impiantato nella serra, crescendo ho deciso di toglierle da lì, utilizzando stesso procedimento che ho fatto con la salvia. Nel senso che ho usato lo stratagemma consigliato in questo video da Fioripiùbelli

 

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Due chiacchere sul terrazzo

Quando ho iniziato a scrivere il mio blog avevo a disposizione un piccolo giardino e me lo gestivo bene tra orto, fiori e “peloso”. Fatto sta poi che ho dovuto cambiare appartamento e dal pian terreno sono finita ai piani alti e il giardino non ce l’ho più, il secondo cane non era mio e quindi è tornato al suo legittimo proprietario e anche l’orto è andato a farsi benedire.

Che fare ora? Il vecchio sottotitolo non è più consono alla situazione ed ai bisogni attuali, quindi verrà modificato pure lui.

Sottotitolo precedente: Il mio Blog di presunto giardinaggio Come far convivere un orto, un giardino e 2 cani

Ora ho un bel terrazzo di 9 mt.² con esposizione ad ovest che prende il sole quasi tutto il giorno. E’ piuttosto ventilato e la pioggia batte direttamente perché non è coperto da tettoia. Ma se rimarrò a vivere qui, ovvierò presto anche a questo problema.

piccolo basilico

Sto cercando quindi di creare una mia piccola oasi verde nella quale godermi il sole, cenare le sere d’estate e rilassarmi un po’ al canto degli uccellini che sono presenti numerosi nei dintorni, a causa della presenza poco lontano di alcuni pini e alberi maestosi.

CIMG6282

Non voglio nemmeno rinunciare ad un piccolo orto e così mi sono appena dotata di alcuni vasi e un piccola serra per coltivare gli aromi e alcune verdure.CIMG5436

Il mio cane c’è sempre, immancabile ovunque vada.
E anche lui si gode il sole sul terrazzo, visto che ama crogiolarsi al caldo venticello primaverile accomodato sulla sua stuoietta o direttamente sulle mattonelle.

Ho voluto comperare anche un alberello di ulivo, simbolo di pace e di longevità e tradizione. Tutt’intorno alla pianta di olivo ho impiantato dei fiori che ho colto qua e là passeggiando sul lungo Adige.

Mia madre si è ricordata di regalarmi una piccola palma di datteri in ricordo della mia amata nonnina “Nem”, morta quando avevo solo 11 anni di un brutto tumore al collo. Lei aveva colto la mamma di questa palma mentre si trovava in convalescenza sulla Riviera Ligure. La palma col tempo è cresciuta parecchio, ed anche se c’è il detto che “chi impianta datteri, non mangia datteri” perché a quanto sembra ci vogliono più di 100 anni prima che la pianta diventi fruttifera, essa ci ha fornito col tempo diverse piantine di datterini.

 

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Impariamo a fare il compostaggio domestico

Compostaggio domestico

Il compostaggio domestico è una semplice procedura utilizzata per gestire in proprio il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani prodotti in ambito domestico, nonché i residui della manutenzione di giardini e piccoli orti.
Il compostaggio è un processo assolutamente naturale che consente di trasformare la sostanza organica presente nei nostri rifiuti della cucina (scarti di frutta e verdura, fondi di caffè, avanzi di cibi cotti, …) e dell’orto o giardino (fiori, foglie, ramaglie, …) in compost, ovvero in un prodotto utile per fertilizzare la terra.
A differenza dei normali processi di decomposizione naturale, il compostaggio domestico avviene in tempi più brevi perché favorito dal sistema di raccolta e da opportuni accorgimenti nello stoccaggio dei prodotti immessi, ottimizzando le condizioni di sviluppo de microrganismi.
Il compostaggio domestico, quindi, consente non solo di ridurre la quantità dei rifiuti avviati a smaltimento in discarica o in impianto di recupero, ma anche di ottenere un ottimo fertilizzante ecologico (compost) per il proprio giardino o orto.

Che cos’è il compost

Il compost è il risultato della decomposizione e dell’umificazione di un misto di materie organiche (come ad esempio residui di potatura, scarti di cucina, letame , liquame o i rifiuti del giardinaggio come foglie ed erba falciata) da parte di macro e microrganismi in condizioni particolari: presenza di ossigeno ed equilibrio tra gli elementi chimici della materia coinvolta nella trasformazione.
Il compostaggio tecnicamente è un processo biologico aerobico e controllato dall’uomo che porta alla produzione di una miscela sostanze umidificate (il compost) a partire da residui vegetali sia verdi che legnosi o anche animali, mediante l’azione di batteri e funghi.
Il compost può essere utilizzato come fertilizzante su prati o prima dell’ aratura . Il suo utilizzo, con l’apporto di sostanza organica , migliora la struttura del suolo e la biodisponibilità di elementi nutritivi (azoto ). Come attivatore biologico aumenta inoltre la biodiversità della microflora nel suolo.
Perché il compostaggio domestico
– è il risultato di un processo interamente naturale;
– riduce del 30 % circa i rifiuti destinati allo smaltimento;
– trasforma gli scarti organici, normalmente voluminosi e   biodegradabili, in terriccio fecondo;- riduce l’impatto ambientale delle attività legate allo   smaltimento dei rifiuti, quali il trasporto su gomma dei rifiuti   destinati allo smaltimento;
– contribuisce a limitare l’uso dei fertilizzanti chimici.

Il compostaggio domestico rientra tra le “buone pratiche” per la riduzione a monte della produzione di rifiuti urbani.

Inoltre è un modo concreto e pratico di aiutare la natura ed il nostro ambiente, in quanto:

Alcune tecniche di compostaggio domestico
File:Compost en bac ouvert.jpgQuando si decide di dedicarsi al compostaggio domestico, occorre valutare il sistema più adatto alle proprie esigenze, alla produzione di rifiuti organici ed agli spazi verdi a disposizione.
La compostiera domestica (o composter ), dove la massa organica è di solito disposta in verticale, occupa poco spazio, protegge la miscela dall’influenza degli agenti atmosferici, sottrae alla vista i rifiuti e garantisce una buona igienizzazione del compost. Di contro, può non assicurare una buona aerazione e le operazioni di rivoltamento sono a volte difficoltose. Grazie alle sue caratteristiche, il composter si presta particolarmente per essere utilizzato nei piccoli giardini delle aree urbane e periurbane, nella norma per lo smaltimento dei rifiuti organici prodotti da nuclei familiari costituiti da 3/4 persone.
Prima di iniziare ad usare il composter occorre preparare il fondo, sistemando del materiale legnoso (rametti) per creare uno strato drenante che agevoli il deflusso dei liquidi in eccesso nel terreno e faciliti la circolazione dell’aria.Il compostaggio in cumulo , che prevede la semplice realizzazione di un ammasso con il materiale da compostare, richiede spazi più ampi ed è fortemente sottoposto all’azione degli agenti atmosferici. Assicura una buona aerazione e le operazioni di rivoltamento sono assai agevoli.
In inverno conviene dare al cumulo una forma “a piramide”, per favorire l’allontanamento delle acque piovane. In estate, periodo di forte evaporazione, la forma del cumulo “a trapezio” favorisce l’assorbimento dell’acqua piovana. Anche per il cumulo è importante realizzare una base drenante per evitare dannosi ristagni d’acqua. Le dimensioni minime del cumulo, perchè conservi le giuste condizioni di calore e umidità, sono indicativamente: altezza 80 cm – larghezza 100 cm – lunghezza 100 cm.La cassa di compostaggio , che prevede la disposizione del materiale in una cassa di legno, è poco ingombrante, ma permette un rivoltamento agevole. La buca , prevede la disposizione degli scarti in una buca. I rifiuti sono occultati alla vista solo in parte e l’ossigenazione degli strati inferiori può essere difficoltosa in caso di accumulo di acqua sul fondo. Tale inconveniente può essere risolto con il drenaggio che, in questo caso, si attua predisponendo sul fondo della buca uno strato di ghiaia o di ramaglie. Per agevolare la circolazione dell’aria é opportuno rivestire le pareti della buca con rete metallica o assi di legno.
Nei metodi privi di copertura, che sottopongono il materiale agli agenti atmosferici, si puó proteggere il materiale dalla disidratazione o dall’eccesso di umiditá con dei teli. La disidratazione può richiedere delle annaffiature.
Quali rifiuti possono essere compostati e perché
Nella tabella successiva vengono riportati, in modo indicativo e non esaustivo, le principali categorie di rifiuti organici idonei ad essere compostati; evidentemente risultano inidonei al compostaggio tutti i rifiuti non biodegradabili.

Molto buoni
Scarti di frutta e verdura, scarti vegetali di cucina Molto indicati, costituiscono la base per un ottimo compost
Fiori recisi appassiti, piante anche con radici e pane di terra Se presentano parti legnose, meglio sminuzzarle
Pane raffermo e/o ammuffito, piccole ossa, gusci d’uovo Ridurre prima in piccoli pezzi
Fondi di caffè e filtri del thé Utilizzabili senza prescrizioni
Foglie varie, segnatura, paglia Ottimo materiale secco
Sfalci di erba Essiccare parzialmente e mescolare con altro materiale secco
Rametti, trucioli, cortecce e potature Ottimo materiale “strutturante” poiché sostiene il cumulo; ridurre in piccoli pezzi
Carta comune, fazzoletti di carta, carta da cucina, salviette Ottimo materiale secco; il cartone va spezzettato ed inumidito
Pezzi di legno o foglie non decomposti presenti nel compost maturo Aiutano l’innesco del processo e danno porosità all’ammasso

buoni
Ossa di animali (pollo, coniglio, ….) Non si decompongono in una stagione; triturare o ridurre in piccoli pezzi
Bucce di agrumi Ridurre le bucce in pezzetti
Piccole quantità di cenere La cenere contiene molto calcio e potassio
Cartone, cartone ondulato In piccole quantità, sminuzzato ed inumidito
Avanzi di carne, pesce, salumi, Attirano animali, come cani e gatti; interrare nell’ammasso o coprire con altri materiali
Avanzi cotti, formaggi, derivati del latte ed alimenti avariati In piccole quantità; interrare nell’ammasso o coprire con altri materiali
Salse, grassi ed oli alimentari In piccole quantità
Lettiere di cani e gatti Solo lettiere biodegradabili e solo se si è sicuri di ottenerne l’igienizzazione con l’innalzamento della temperatura
Foglie di piante resistenti alla degradazione (magnolia, aghi di conifere, …) In piccole quantità, sminuzzate e miscelate bene con altro materiale facilmente biodegradabile

non buoni
Cartone plastificato, vetro, metalli, plastiche Non sono biodegradabili, quindi non si decompongono
Riviste, stampe a colori, carta patinata in genere, carta da pacchi Non sono indicati, in quanto possono contenere sostanze nocive o indesiderate; avviare a raccolta differenziata
Filtri di aspirapolvere Non sono indicati
Piante infestanti o malate Meglio evitare se non si è sicuri di ottenerne l’igienizzazione
Scarti di legno trattato con prodotti chimici (solventi, vernici, …) Si rischia di inquinare il terreno a seguito dello spargimento del compost
Le principali regole del compostaggio domestico
Per praticare correttamente il compostaggio domestico occorre rispettare alcune semplici regole:

la scelta del luogo adatto
L’area dove si intende praticare il compostaggio deve essere raggiungibile tutto l’anno; nelle vicinanze deve esserci una fonte d’acqua, per bagnare il materiale nel caso in cui si presenti troppo secco. Utile la presenza di un albero a foglie caduche che fornirà ombreggiamento in estate e lascerà passare il tepore dei deboli raggi di sole in inverno.la miscela ideale
Un buon equilibrio nutrizionale dei microrganismi responsabili del processo di trasformazione è dato dalla miscela di scarti umidi di cucina con quelli piú secchi del giardino, come le ramaglie. Questo accorgimento permette di ottenere un substrato con caratteristiche chimico-fisiche ottimali per il buon andamento del processo.

il controllo dell’umidità
L’acqua è necessaria allo sviluppo dei microrganismi: Il tasso di umidità ottimale del cumulo deve essere intorno al 50 – 60%. Un eccessivo tenore idrico può condurre alla marcescenza del substrato, con problemi di cattivi odori; al contrario, un materiale troppo secco rallenta il processo di decomposizione, il quale può anche arrestarsi del tutto. La giusta umidità è garantita da:
•  una giusta miscela degli scarti, tra umidi e secchi;
•  un’adeguata porosità del materiale che permette la circolazione dell’aria;
•   l’eventuale copertura in periodi di piogge frequenti (non necessario per il composter);
•  nella fase del processo in cui la temperatura aumenta si verifica il fenomeno dell’evaporazione: In tal caso potrebbe essere necessario ripristinare il giusto livello di umidità con annaffiature.

Un metodo empirico per verificare se la miscela ha il giusto grado di umidità è la prova del pugno, che consiste nello strizzare con la mano un po’ di compost:
  – se qualche goccia scende tra le dita e il materiale non si disperde quando aprite la mano, il     compost ha una buona umidità.
se l’acqua cola come se schiacciaste una spugna, è troppo bagnato.
se non cola nulla e il mucchietto si disfa, è troppo secco.la giusta aerazione
Cosí come il tasso di umidità, anche la presenza di ossigeno é indispensabile alla vita dei microrganismi. Una buona aerazione genera una buona decomposizione dei materiali organici (sempre che anche gli altri parametri siano rispettati).
Per contro, una cattiva aerazione darà inizio a dei processi anaerobici che produrranno cattivi odori. L’aerazione viene assicurata principalmente dai materiali strutturanti, come ad esempio le ramaglie spezzettate. La presenza di lignina nella loro composizione permette all’ammasso di mantenere una certa incoerenza, importante soprattutto all’inizio e a metà del processo.
A fine processo, quando gli elementi saranno destrutturati, i vermi del compost si faranno carico dell’aerazione interna. I rivoltamenti sono indispensabili per ottenere una buona ossigenazione. Ogni rivoltamento rivitalizza il compost, dando un’ulteriore carica al processo biologico.il controllo della temperatura
L’innalzamento della temperatura (55 – 65 °C) conferma che le attività di decomposizione sono iniziate. Tale parametro indica inequivocabilmente che il processo è avviato e che i microrganismi lavorano in un substrato a loro congeniale, con adeguati apporti di ossigeno e di umidità. Al termine di questa prima fase, la temperatura tende progressivamente a diminuire, fino ad attestarsi, nel compost maturo, su valori prossimi a quelli ambientali.
Come risolvere possibili inconvenienti

Cattivi odori

Gli odori sgradevoli sono prodotti dalla mancanza di aerazione o da un eccesso di
materie umido. Se il cumulo si compatta, i batteri che proliferano in questo ambiente anaerobio producono un odore di uovo marcio. Il cumulo che puzza deve essere rivoltato. Incorporate più materiali strutturanti o diminuite la quantità di acqua apportata.Moscerini
La loro comparsa è di solito dovuta alla presenza di frutta: coprite il materiale con foglie ed erba oppure con un po’ di cenere e di argilla.Topi
Questi animali sono attirati dalla presenza di cibo: non esagerate nell’aggiunta di cibi cotti di origine animale e non lasciateli in superficie. A tale scopo, tenete a portata di mano un bastone per spingere tale materiale verso l’interno del cumulo.Lumache
L’ambiente caldo e umido può essere utilizzato dalle lumache per deporre le proprie uova. Per evitare di utilizzare il compost con le uova, che si presentano di forma sferica, chiara e riunite a grappoli, occorre cercarle e eliminarle prima dell’uso del terriccio.
I tipi di compost
Il compost, a seconda delle diverse maturazioni, ha caratteristiche e utilizzi differenti.
Dopo 2 ÷ 4 mesi il compost è FRESCO , ricco di elementi nutritivi e poco stabile. È adatto per la concimazione autunnale dell’orto, mentre non deve assolutamente essere usato a diretto contatto delle radici.
Dopo 5 ÷ 7 mesi il compost è PRONTO , più stabile grazie alla minore attività biologica, può essere impiegato nell’orto e nel giardino prima della semina o del trapianto.
Dopo 10 ÷ 12 mesi il compost è MATURO ; terminata la trasformazione biologica, il prodotto è stabile e adatto per il contatto diretto con le radici e con i semi. È indicato come terriccio per le piante da vaso e per le risemine dei prati. Quando il compost è giunto a maturazione si presenta come un terriccio soffice, scuro e poroso, con un gradevole odore di terriccio di bosco.
Come usare il compost
Il compost, una volta pronto, sarà utilizzato come ammendante per il suolo. Nel vostro orto, ma anche nei vostri vasi di fiori, sotto i vostri alberi da frutto, o ancora nei vostri giardini e per le piante da interno. Il compost viene distribuito sul suolo ed incorporato attraverso rastrellatura e/o sarchiatura per i primi 5-10 centimetri. Può essere applicato semi-maturo all’inizio dell’inverno (esso continuerà lentamente la sua maturazione) o maturo all’inizio della primavera. Il compost può anche essere usato come pacciamante per circa 2 cm di spessore ai piedi di alcune piante dell’orto (pomodori, cetrioli, zucche, fragole,…). Nei trapianti di fiori e di arbusti come alternativa alle torbe, aiuta a superare le crisi del trapianto. Nella manutenzione e costruzione di prati, orti e giardini, poichè riattiva l’attività microbica, alleggerisce il terreno, favorisce la circolazione dell’aria, migliora l’equilibrio idrico. Nella preparazione di terriccio per le piante in vaso.
Domande Frequenti (FAQ)


Devo aggiungere un attivatore nel mio compost?
Gli attivatori di compost servono per far partire il processo di compostaggio, ma non sono assolutamente indispensabili quando il processo ha avuto avvio; rispettando le semplici regole sopra descritte, i microrganismi lavoreranno per voi al meglio. L’ideale sarebbe avere a disposizione un paio di secchi di compost (se un amico o un vicino lo avesse già pronto) e incorporarli all’inizio del processo di compostaggio. Diversamente, si consiglia di utilizzare degli attivatori a base enzimatica o naturali, come l’ortica, la consolida o il lievito di birra. Le ortiche non vanno aggiunte in fiore, poichè se il compost non si riscalda a sufficienza da uccidere i semi, l’anno successivo avrete un campo d’ortiche sul vostro terreno. Il lievito di birra deve essere mescolato con qualche cucchiaio di zucchero in mezzo litro di acqua tiepida, lasciato riposare un paio di giorni e poi cosparso sul cumulo di compost per mezzo di un annaffiatoio.
Gli enzimi e i batteri liofilizzati che si trovano in commercio possono essere utili per i principianti per fronteggiare con maggiore successo eventuali emergenze (sviluppo di cattivi odori) es accelerare i tempi di compostaggio.

Posso mettere le erbacce nel compost?
Le erbacce che non sono montate in seme possono essere compostate. Quelle che hanno fatto i semi possono sopravvivere a temperature fino a 60°C e un cumulo di compost domestico ben caldo arriva difficilmente a queste temperature in modo uniforme. Le erbe infestanti che si distruggono difficilmente, come la gramigna e il convolvolo, non devono essere messi nel compost.

Posso mettere delle bucce di agrumi nel compost?
Durante la crescita e/o dopo la raccolta, gli agrumi sono ricoperti da cera e da altri prodotti chimici che li proteggono. Per favorire la distruzione di buona parte di questi prodotti chimici durante il processo, bisogna ridurre le bucce a pezzetti, affinchè i microorganismi abbiano a disposizione una maggiore superficie da intaccare.

Si possono compostare gli aghi di pino e le foglie di castagno?
Si. Anche gli aghi di pino e le foglie di castagno sono compostabili. Per avere un buon compost é in ogni caso opportuno mescolare sempre queste foglie con altro materiale vegetale e neutralizzare la loro eccessiva acidità (in particolare quella degli aghi di pino) con calce o cenere di legna.

Ci sono problemi nel compostare vegetali tossici come le foglie e i fiori di oleandro?
No. Durante il compostaggio, tutte le sostanze organiche complesse d’origine naturale sono degradate; pertanto anche eventuali composti tossici presenti nelle piante trattate, sono completamente eliminati e trasformati in composti più semplici non tossici.

L’uso di prodotti trattati con pesticidi può rendere tossico il compost?
Gli attuali pesticidi ammessi si decompongono dopo un certo tempo dal trattamento, pertanto la forte attività biodegradativa che caratterizza il processo di compostaggio ha anche l’effetto di un’ulteriore neutralizzazione di eventuali pesticidi presenti su frutta ed ortaggi usati per il compost. Qualche problema potrebbe derivare dal consumo di prodotti esotici (ad esempio banane) che possono essere stati trattati con pesticidi persistenti vietati in Europa, come il DDT. In ogni modo la presenza nel compost di numerosi lombrichi e d’altri organismi detrivori é un buon indicatore biologico della salubrità del compost stesso.

I trucioli di legno delle sfrondature possono essere utilizzati nel compost?
Dipende dai casi: i trucioli delle conifere sono molto acidi, ma i rami tagliuzzati degli alberi a foglie caduche sono eccellenti, perchè sono molto ricchi di proteine. Se da soli, i trucioli non si decomporranno interamente, ma se incorporati nel compost favoriranno il drenaggio e l’aerazione. Mescolateli bene insieme alle materie più umide.

La segatura e i trucioli di falegnameria possono essere utilizzati nel compost?
La segatura e i trucioli di falegnameria si compattano facilmente, creando delle condizioni anaerobie per i batteri (quindi dei possibili cattivi odori). Aggiungeteli al compost in modiche quantità mescolati ad altri strutturanti.

Posso mettere la lettiera degli animali domestici nel compost?
Gli escrementi dei nostri animali domestici carnivori (cani, gatti…) sono compostabili ma occorre tener conto dei seguenti aspetti:
•  Utilizzare una lettiera biodegradabile. Le altre, a base di ciottoli o prodotti sintetici non lo sono;
•  Possono essere portatori di agenti patogeni (trasmissibili all’uomo) che potrebbero sussistere dopo il compostaggio. Se non siete sicuri che il vostro cumulo riuscirà a raggiungere alte temperature (60-70°C), non mettete questi rifiuti.

Posso mettere gli avanzi cotti, i prodotti del latte, il pesce, la carne nel mio compost?
Tutti i rifiuti organici sono compostabili. Occorre però fare attenzione a questi perchè possono apportare cattivi odori e attirare animali non graditi (cornacchie, topi, ricci, ecc.). Quando mettete resti dei pasti, prodotti del latte o alimenti andati a male, fate un buco nel compost e interrateli sotto 15-20 cm. Non lasciate mai questi rifiuti sulla superficie.

Che significato si deve dare alla presenza di moscerini sul compost?
La frutta in decomposizione attrae i cosiddetti “moscerini della frutta” che sono assolutamente innocui sia per chi prepara il compost sia per le piante che saranno successivamente coltivate con il compost. Per ridurre la loro presenza bisogna coprire bene gli scarti con qualche centimetro di terra o di foglie ed erba secca.

E’ normale che nel cumulo siano presenti insetti, vermi e altri organismi?
E’ del tutto normale. La degradazione di sostanze organiche avviene anche per merito di numerosi invertebrati “detrivori” che, trovano nutrimento nel materiale in decomposizione. Pertanto la presenza nel cumulo di lombrichi, porcellini di terra, collemboli, millepiedi, vermi del letame non solo é un fatto normale, ma é anche l’indicazione che il compostaggio procede bene. Di solito, tutti questi animaletti “scompaiono” quando il compost é maturo perché per loro non c’è é più nulla da mangiare. In ogni modo per evitare presenze indesiderate é opportuno seguire con cura le buone norme di compostaggio.

Nel compost ho trovato tantissime larve bianche. Che fare?
Non ci sono pericoli in quanto sono larve di mosche le quali, attratte dagli odori di materiali in decomposizione, hanno depositato le loro uova nel compost. La migliore cura è sempre la prevenzione: seguite scrupolosamente le regole di compostaggio, in particolare evitate di compostare elevate quantità di scarti di carne e di pesce e sarebbe meglio evitare anche pasta cotta e bucce di formaggio. La copertura dei fori di areazione con della retina anti zanzara può aiutare a scoraggiare gli insetti nel trasformare il vostro composter in un allevamento di mosche.

Come si fa ad impedire che formiche e topi facciano il nido nel composter?
Il sistema migliore è quello della prevenzione. Attenetevi scrupolosamente ai consigli che si possono trovare nei manuali di compostaggio domestico, in particolare di non compostare elevate quantità di scarti di carne, pesce, pane ed alimenti cotti. Una barriera di polvere di zolfo intorno al composter dovrebbe essere un utile repellente per le formiche. Comunque, la nostra esperienza è che quando il compost è abbastanza maturo ed il cumulo è frequentemente mescolato, le formiche preferiscono andare altrove. Per scoraggiare i topi dall’idea di trasferire la loro tana nel vostro cumulo, mantenete il cumulo sempre umido e rivoltatelo più volte.

Quali sono le quantità ottimali d’integratori da aggiungere al compost?
Si chiamano integratori alcuni composti di varia natura che in generale servono per migliorare le caratteristiche agronomiche del compost. Fa eccezione la calce che deve essere usata quando si composta erba fresca la cui elevata acidità ostacola il compostaggio. I quantitativi che seguono sono quelli indicati per il trattamento di un metro cubo di sostanza organica. A fianco è segnalato la funzione di ogni integratore.
•  Calce: 2-4 chili (per ridurre l’acidità);
•  Farina d’ossa: 5-8 chili (per aumentare il contenuto di fosforo);
•  Pollina secca: 10 chili (per aumentare il contenuto di fosforo);
•  Cenere di legna: 3-5 chili (per ridurre l’acidità e fornire potassio);
•  Cornunghia: 4-6 chili (per supplire alla carenza d’azoto).

L’uso nel compostaggio di carta da giornale può essere pericoloso?
No. Il piombo non è più usato per la stampa e gli inchiostri non contengono solventi tossici. Tuttavia, a scopo cautelativo consigliamo di non utilizzare giornali con fotografie a colori e in generale carta colorata, perché la presenza di metalli nei pigmenti (ad esempio, il rame) potrebbe essere indesiderata.

Si possono compostare i semi di frutta?
Si. Tutti i semi di frutta ed ortaggi sono compostabili. I semi duri (albicocca, ciliege, prugne, olive..) normalmente richiedono diversi cicli di compostaggio prima di trasformarsi in compost. Si consiglia, nel frattempo, di utilizzarli come materiali di drenaggio e come strutturanti per favorire l’areazione del cumulo, dopo averli recuperati nella fase di setacciatura del compost maturo. I semi di zucca, anguria e melone tendono a germogliare subito, nella fase finale del compostaggio. In questo caso compostate i germogli, a meno che non volete trasformare il vostro giardino in un campo di zucche!

Si possono compostare i gusci di noci e nocciole?
Si. I gusci di noci e noccioline possono essere inseriti nel compost con la funzione di materiale strutturante, per facilitare l’areazione del cumulo. Dopo un ciclo completo di compostaggio questi gusti diventano fragili e possono essere integrati nel compost.

Come si può correggere il tasso di umidità del compost?
Se il compost è troppo umido, rivoltate il cumulo per mescolare le parti esteriori più secche con le parti più umide. Aggiungete eventualmente foglie secche o paglia. Se è esageratamente umido, stendete una parte del compost al suolo (sempre che non piova), lasciate che il surplus d’acqua coli (da qualche ora a qualche giorno se necessario) e rimettete il tutto nella compostiera. Se il vostro compost è troppo secco, annaffiatelo e mescolatelo.

Quali sono gli accorgimenti per garantire una buona riuscita del compostaggio?
Procuratevi un buon manuale sul compostaggio domestico (sono facilmente reperibili su internet) e seguite i consigli ivi contenuti; in ogni caso avviate il vostro primo compostaggio solo quando avete tutto il necessario.
Per chi si cimenta per la prima volta nel compostaggio consigliamo di iniziare in autunno o in inverno perché le temperature più basse e il minore numero d’insetti presenti in queste stagioni riducono la possibilità d’infestazioni e di sviluppo di cattivi odori e facilitano le operazioni per rimediare ad eventuali errori.
Ai principianti consigliamo anche di procurarsi, prima di avviare il compostaggio, una confezione di materiale assorbente (di solito é bentonite) per le lettiere di gatto. Questo prodotto é un minerale molto poroso e si trova facilmente nei supermercati, nel reparto animali domestici; oltre ad assorbire liquidi in grande quantità la bentonite assorbe con efficacia anche i cattivi odori. Pertanto l’aggiunta di questo prodotto al compost permette di intervenire rapidamente e con basso impatto ambientale nel caso di presenza eccessiva d’acqua nel cumulo ed inevitabile produzione di cattivi odori. Peraltro, una volta eliminato il problema, la bentonite che avete aggiunto ai vostri scarti può tranquillamente essere utilizzata nel processo di compostaggio e nel successivo uso agricolo perché rilascerà lentamente sia l’umidità che le sostanze azotate assorbite, causa del cattivo odore.
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Come si prepara la talea?

(in preparazione) ;o)

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L’ Ikebana

Tutti ormai abbiamo sentito parlare di Ikebana, l’antica arte giapponese di disporre i fiori recisi in vaso e in altri contenitori.

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La perseghina: una pianta molto antica

Ed oggi giorno sempre più rara. perseghina2Non sopporta molto bene i climi troppo freddi e gli inverni rigidi. Affinché cresca bene tenetela riparata dal freddo, non sopporta temperature che scendono al di sotto dello zero (-5°). Va comunque ben innaffiata d’estate e concimata regolarmente.

perseghina1

Pochi lo sanno, ma la pianta è originaria della piana egiziana ai due lati del Nilo. E’ stata spesso confusa con altre piante.

Le foglie sembrano quelle di pesca, mentre il profumo è somigliante a quello della citronella.
Oltre avere proprietà digestive, si dice che abbia anche delle proprietà afrodisiache.

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